Il mio punto di partenza è stato il mondo dei laboratori nati dalla tradizione del Bauhaus. In quest’ambito la mia formazione è avvenuta nel campo della ceramica. Occuparsi per anni della creazione manuale di oggetti, studiando le forme assunte dallo spazio interno ed esterno, mi ha portato verso la scultura. Una scultura essenzialmente architettonica.
Sono nate forme pure e installazioni che danno voce alla materia. Per tanti anni grès e porcellana sono stati i miei materiali. L’ultimo mi entusiasma sopratutto per la sua leggerezza visuale e per il suono limpido.

Poi la svolta. Trovo quasi per caso alcuni materiali con caratteristiche simili: alluminio, reti e fili di metallo. Presa dal loro fascino lascio per il momento la porcellana, il materiale ben conosciuto, e mi dedico ad un mondo nuovo, quello dei metalli. Anche qui mi interessa di nuovo la leggerezza materica ed estetica: il grigio dell’alluminio, la trasparenza delle reti di acciaio e ottone, il filo di rame ossidato con il quale creo le figure. Esprimono il linguaggio di oggi e sono materiali perfetti per le mie idee attuali.

Accade anche un altro fatto nuovo. Nel confronto fra forma e composizione, la figura umana ritrova il suo posto. Diventa lei la protagonista dei miei lavori recenti.

Attualmente sto lavorando al ciclo NETWORK. Uso lastre di alluminio satinato a mano che portano le tracce e i segni della mano. Sono legate con fili metallici usati anche per le figure reticolari realizzate con la tecnica dell’uncinetto. Un metodo artigianale si unisce a materiali contemporanei.

NETWORK si occupa della figura umana sviluppando il concetto di fondo che tutti siamo fatti della stessa fibra, tessuti da sentimenti ed emozioni. Nella complessa rete del mondo l’uomo si connette oppure si separa dal gruppo. Lui stesso, come individuo, è già un network. Sul palcoscenico della vita comincia a raccontare le sue storie.